(tratto dall'articolo Runner sotto esame scritto dal dottor Sergio Migliorini per Runner's World - novembre 2012)
Dipende dal livello prestativo e dagli eventuali problemi sanitari.
Un atleta olimpico effettua le analisi anche una volta al mese per monitorare le sue condizioni di salute e la risposta ai carichi di lavoro.
Un corridore amatore deve eseguire le analisi almeno una volta l’anno, ma se si allena 5 o 6 volte alla settimana e partecipa a molte gare, è meglio che aggiunga un secondo controllo.
Il runner può andare incontro a stati di carenza di ferro che si ripercuotono in modo anche sensibile sulle sue prestazioni.
Le cause dell’anemia dell’atleta vanno ricercate nella rottura dei globuli rossi (emolisi intravascolare), nella presenza di sangue nelle urine (ematuria), nelle microemorragie gastriche e nell’aumento del volume plasmatico.
I valori di emocromo, ferritina, transferrina e reticolociti devono essere sempre controllati. L’emocromo dà indicazioni sui valori dell’emoglobina; l’ematocrito e la ferritina sulle scorte del ferro; la transferrina sul trasporto del ferro attraverso il sangue; i reticolociti sul numero dei globuli rossi giovani. La sideremia (ferro circolante) varia continuamente e non è un buon indicatore delle condizioni di un runner. (continua)
Gli articoli della rubrica Per saperne di più sono scritti dal dottor Sergio Migliorini e pubblicati da Runner's World.